Cristalleria Murano e le sue opere in vetro

La Cristalleria Murano è il luogo per eccellenza che permette di ammirare e di conoscere i manufatti in vetro di Murano. Si tratta di una realtà che affonda le radici in tempi decisamente lontani, e in particolare verso la fine del XIII secolo: era il 1291, infatti, quando si decise di trasferire le vetrerie di Venezia, che erano già attive da più di tre secoli, nella località di Murano. Nel giro di breve tempo, i vetrai di Murano acquisirono una fama consistente, come dimostra il fatto che già a partire dal Trecento si poterono avvalere dell’immunità rispetto ai procedimenti giudiziari dello Stato veneziano. Alla fine del Cinquecento, sull’isola di Murano abitavano circa 7mila persone: ebbene, 3mila di queste erano impegnate nella lavorazione del vetro.

Con il passare del tempo, le varie tecniche furono migliorate e perfezionate: fu il caso del vetro smaltato e del vetro cristallino, ma anche del lattimo (cioè il vetro latte), del vetro millefiori (multicolore) e dell’avventurina, vale a dire il vetro con fili d’oro. L’avventurina fu inventata intorno al 1620 a Murano: essa è costituita da pagliuzze dorate. O almeno, questo è quello che sembrano, perché in realtà si tratta solo di cristalli di rame molto minuti. La battitura di ferro, il carbone e il silicio metallico sono le materie prime che vengono aggiunte al vetro una volta che la fusione è stata portata a termine; quindi il vetro fuso si raffredda e a sì che il rame metallico se ne distacchi. La qualità dell’avventurina dipende da come sono distribuiti i vari cristalli di rame.

La Cristalleria Murano, ancora oggi, eredita tali tecniche antiche e caratterizzate da una storia secolare alle spalle, con lavorazioni di ogni genere, che possono riguardare non solo i classici lampadari, ma anche le figurine di vetro, i tappi del vino o oggetti di arte contemporanea.

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