Trasporto sostenibile: che Italia fa?

L’inquinamento atmosferico sta raggiungendo livelli insostenibili, al punto che i sindaci di alcune città hanno imposto il blocco del traffico ed invitato addirittura la popolazione a non uscire di casa, come è successo recentemente a Torino. Una delle cause principali dell’inquinamento atmosferico è l’elevata quantità di smog, provocata dalle auto alimentate a benzina e gasolio, carburanti di origine fossile che hanno conseguenze devastanti non solo per l’ambiente circostante, ma anche per la salute umana. Come ridurre l’inquinamento? Ognuno di noi dovrebbe ridurre al minimo gli sprechi energetici, evitando di prendere l’auto se non necessario, limitando l’utilizzo di termosifoni e condizionatori ed affidandosi a fonti di energia pulita e rinnovabile. Per questo motivo si stanno compiendo notevoli investimenti per sviluppare carburanti alternativi, capaci di ridurre l’inquinamento e porre un freno all’allargamento del buco dell’ozono.

Nonostante tutto la situazione, pur essendo abbastanza critica, non è così tragica come sembra. Stando alle analisi della fiera Alternative Fuels Conferences & World Fair, a cui hanno partecipato i principali produttori di auto e le aziende leader nella fornitura di carburanti alternativi, i dati per il trasporto sostenibile sono piuttosto positivi. Autronica Autofficina a Udine  ha evidenziato che in Italia, come dimostrato anche dalle immatricolazioni, le auto alimentate da carburanti alternativi sono in continuo aumento. Un segnale importante, che sottolinea la presa di coscienza da parte degli italiani di un problema concreto come l’inquinamento atmosferico. Tuttavia è opportuno anche notare che non tutte le auto ecologiche sono dello stesso tipo, e necessitano di interventi di manutenzione ed infrastrutture piuttosto diversi.

Partiamo dagli aspetti positivi: l’Italia è il primo paese in Europa per quanto riguarda la vendita delle vetture alimentate al gpl, e sale sul gradino più basso del podio anche per quanto riguarda la vendita di auto ibride. Giungiamo adesso alle dolenti note: le auto elettriche, che secondo molti produttori e fornitori rappresentano il mezzo di trasporto del futuro, fanno registrare una vendita piuttosto scarsa.

La colpa però in questo caso non è solo degli automobilisti italiani, ma anche della scarsa informazione su questa tipologia di vetture e sulle infrastrutture ancora carenti. In molti paesi del Nord Europa infatti le colonnine di ricarica sono posizionate sia lungo le strade urbane che nelle autostrade, una vera utopia purtroppo in Italia. Da un parte è vero che ci sono poche auto elettriche in giro, ma è anche vero che risulta difficoltoso caricarle per la mancanza di colonnine di ricarica. Insomma si tratta di un circolo vizioso che dovrebbe diventare virtuoso, innestano un’inversione di tendenza che non sembra impossibile considerando la sensibilità mostrata dagli automobilisti italiani verso il trasporto sostenibile.