L’importanta della sterilizzazione del ciuccio per il tuo bambino

Perché sterilizzare il ciuccio?

A dispetto dei vecchi adagi delle nonne, si può affermare con certezza che provvedere alla sterilizzazione del ciuccio per il tuo bambino è un passaggio obbligato (e non solo consigliato) per salvaguardare la sua salute.

Il piccolo non ha un sistema immunitario formato, per cui ogni contatto diretto del succhietto in seguito all’appoggio in aree diverse dal cavo orale (pavimento, mobili, etc…) può rivelarsi nocivo.

Queste, infatti, hanno una carica microbica considerevole, anche quando siano state appena lavate: se un adulto riesce a sopportare le dure prove alle quali l’organismo è sottoposto, un neonato non è in grado di farlo.

Le conseguenze potrebbero concretizzarsi in malesseri fastidiosi o, addirittura, pericolosi al punto da richiedere delle cure tempestive. Un esempio ricorrente nel passato è l’infezione da Candida Albicans orale, nota anche come “mughetto”.

Il materiale migliore in vista della sterilizzazione

Una corretta sterilizzazione si effettua anche in base al materiale con il quale il ciuccio viene fabbricato: per i primi mesi è consigliato il silicone. Liscio e refrattario ai sapori, è estremamente resistente alle alte temperature di sterilizzazione.

Per il bambino dai quattro mesi in su, invece, va benissimo un succhietto in gomma naturale (caucciù), soprattutto quando iniziano a spuntare i primi dentini. Questo materiale ha la peculiarità di resistere a lungo nonostante le sollecitazioni, ponendo il neonato al riparo dal rischio d’inghiottire o di inalare pezzi.

Sterilizzazione del ciuccio: come eseguirla correttamente

Innanzitutto, tieni d’occhio la frequenza: il succhietto va sterilizzato quotidianamente e ogni volta che va a finire sul pavimento, sulla moquette o viene appoggiato su altre superfici. Appena tolto dall’imballo, esegui quest’operazione per cinque minuti.

Esistono tanti strumenti per procedere. Dalla classica acqua bollente ai macchinari a vapore e per microonde nella sterilizzazione a caldo, per arrivare ai metodi a freddo, nei quali non manca l’ausilio di soluzioni antimicrobiche. La bollitura prevede trenta minuti di ammollo del ciuccio, mentre con appositi strumenti che lavorano ad alte temperature bastano pochi minuti.

Alcune considerazioni a parte meritano gli sterilizzatori a freddo: questi ultimi, che in verità effettuano una disinfezione, non necessitano di prese elettriche, quindi risultano pratici da portare fuori casa. D’altro canto, richiedono tempi più lunghi e l’aggiunta di un disinfettante liquido o in compresse, con conseguente innalzamento della spesa nel medio-lungo termine.

Altri consigli per una perfetta igiene del ciuccio

Evita di pulire il ciuccio portandolo in bocca e di passarlo direttamente al tuo bambino, soprattutto se è molto piccolo, perché le sue difese immunitarie sono ancora troppo deboli per combattere certi microorganismi presenti nel cavo orale dell’adulto.

Quanto alla sua sostituzione, ricorda di cambiarlo ogni due mesi circa: i succhietti di silicone sono spesso soggetti ad abrasioni, mentre quelli in caucciù formano, con il tempo, una velatura biancastra dannosa per la salute del piccolo.