Gli Incubatori Di Start Up Come Acceleratori di Impresa, una Opportunità di Lavoro Alternativa

La crisi ha cambiato molto le carte in tavola del mercato del lavoro anche per chi è in possesso di titoli universitari e master, abbassando le percentuali di occupazione anche coloro che hanno investito molto nella propria formazione, sia in termini di tempo che di denaro. Certo la formazione rimane sempre la scelta migliore per i giovani, soprattutto se questa viene fatta con un occhio alle evoluzioni e alle richieste del mercato, che dopo questa crisi rappresenta il più duro e tenace capo del personale con cui si avrà mai a che fare. Tuttavia soprattutto negli “ultimi” tempi si sta affacciando un “nuova” strada (o se volete alternativa), specie nei mercati più dinamici, che sebbene altrettanto complicata, potrebbe portare a nuove ed interessanti opportunità di lavoro per giovani e meno giovani.

GLI INCUBATORI DI START UP

Si tratta degli incubatori di start up, soprattutto legati al mondo dell’innovazione e della tecnologia, che sostanzialmente offrono una serie di servizi legati al business e allo sviluppo dell’impresa, dall’aspetto contabile a quello legale, (spesso anche spazio fisico per lavorare o finanziamenti di base) di solito in cambio di un parte di quote della società. La consulenza non è solo esterna ma mirata allo sviluppo della propria idea e si ha il vantaggio di avere tutto a portata di mano, compresa l’esperienza di chi ha già contribuito a far crescere progetti di successo. Il tutto condito da un clima decisamente meno serioso di quello che si può trovare in molto contesti di lavoro, o anche nei master più ambiti dove, a differenza degli incubatori è molto forte il distacco studenti-docenti.
Inoltre stando sotto l’ala di questi incubatori è possibile venire a contatto con altri finanziatori, visto che di solito vengono proposte delle giornate (demo day) in cui i progetti pronti ad affacciarsi sul mercato vengono presentati, proprio con l’obiettivo di attrarre finanziamenti.
Alcune delle start up di maggior valore americane sono passate attraverso questi incubatori (ad esempio Drop Box, cresciuta nell’Y Combinator uno dei più famosi incubatori di start up a stelle e strisce.)

Ovviamente anche questa strada non è semplice visto che non tutti hanno le capacità/possibilità di proporre una start up interessante, come del resto non tutti sono in grado di frequentare un master universitario (magari in un Ateneo prestigioso). Inoltre va messo in conto il fatto che non tutti i progetti vengono accettati da questi incubatori, ma solo quelli più interessanti, ma anche questo punto non si discosta poi molto dall’accesso ai Master più importanti, che non risultano aperti a tutti i laureati ( e non solo per i costi di accesso elevati).

USA VS Europa VS Italia

Veniamo alle note dolenti, il mercato degli incubatori come quello delle start up è molto attivo Oltreoceano dove si contano diversi casi di successo ( Y Combinator, Techstars, Excelerate Labs. 500 Startups, Capital Factory. Entrepreneurs Roundtable Accelerator, AngelPad etc) del resto siamo nella patria delle start up. Ci sono casi interessanti anche in Europa, soprattutto in Germania e nel Regno Unito, ma anche in Italia qualcosa si sta muovendo soprattutto negli ultimi tempi, sebbene l’economia digitale sia indietro (ma in crescita) e la burocrazia non sia propriamente amica dell’imprese e dell’innovazione. Nel nostro Paese esistono alcuni incubatori connessi al mondo universitario, altri invece sono di tipo più istituzionale e prendono il nome di Business Innovation Centres (BIC) o Centri Europei d’Impresa e sono nati per volontà della Commissione Europea. Questi due generi di incubatori non sempre hanno a che fare con il mondo dell’innovazione connessa ad internet, ma si promuovono di sviluppare piccole imprese secondo un’accezione più ampia di innovazione.
Esistono infine incubatori all’Americana, sul modello della Silicon Valley decisamente di buon livello come H-Farm, Digital Magics , En Labs e molti altri che stanno crescendo e che operano sia nel mercato italiano che in quello europeo.