Federbeton: presto regia per interventi su infrastrutture

Investimenti in infrastrutture, ci sono le risorse ma manca la regia. È l’allarme lanciato da Federbeton, la Federazione – che aderisce a Confindustria – di settore delle Associazioni della filiera del cemento, del calcestruzzo, dei materiali di base, dei manufatti, componenti e strutture per le costruzioni, delle applicazioni e delle tecnologie ad essa connesse nell’ambito della filiera sopra indicata.

Risorse senza regia

Nel corso della Concrete Conference, evento che rientra in un progetto Atecap, promosso da Federbeton, infatti, è emerso che le risorse destinate dalla Legge di bilancio 2018 alle infrastrutture per i prossimi 15 anni ammontano a 140 miliardi di euro. Finanziamenti che saranno utilizzati soprattutto per le infrastrutture per la sicurezza del territorio e delle scuole, la manutenzione delle reti di trasporto e degli investimenti locali. Manca, però, secondo gli esperti del settore, una visione di insieme nel gestire gli investimenti.

Le conseguenze

Diretta conseguenza di questa mancanza di strategia è che le costruzioni sono rimaste fuori dalla ripresa economica. Colpite, più di altri comparti, dalle difficoltà economiche, stentano a recuperare proprio a causa di una regia poco chiara e discontinua. Secondo Federbeton, però, una strada per recuperare il tempo perso ci sarebbe e passerebbe per l’idea di sostenibilità, economia circolare e consumo di suolo zero.

Un position paper nel segno del fare

L’adozione del position paper a conclusione della manifestazione pone l’accento su un aspetto importante: costruire costa, ma costa di più il non fare. Un invito, quindi, a rimboccarsi le maniche e recuperare il tempo perso, contando anche sulla possibilità di investire in sicurezza affidandosi a strumenti nuovi, come il noleggio di attrezzature edili online, proposto da portali come Giffi Noleggi, che consentono di essere competitivi e sicuri. Il documento adottato fa riferimento ai dati dello studio “I Costi del Non Fare”.

Qualche esempio

Uno studio ricco di esempi. Costruire una tangenziale di una grande area metropolitana di 40 km, ad esempio, costa 1,4 miliardi di euro. Non realizzarla, invece, costa alla collettività 3,7 miliardi di euro. Come si calcola questo dato? Considerando i principali benefici che sono gli effetti in termini di tempo risparmiato, l’impatto dell’incidentalità, l’impatto atmosferico. Il costo è dato solo dall’investimento inziale. E ancora: la linea AV Milano-Roma. Si stima che determinerà un beneficio per la collettività di almeno 2 miliardi di euro. inoltre, l’incidenza positiva su diminuzione della incidentalità, riduzione dei gas serra, risparmio di tempi e di costi di viaggio, favorendo i flussi turistici, di studio, di affari e di business, incrementando i valori immobiliari nelle aree ospitanti le stazioni AV, genereranno vantaggi economici pari a non meno di 8,7 miliardi di euro.

Rigenerare

Prima di costruire nuove opere, poi, è bene procedere alla manutenzione o sostituzione di quelle realizzate nei primi anni Cinquanta e Sessanta. Questi mancati interventi, infatti, rischiano di avere un impatto molto forte su economia e salute dei cittadini. Non intervenire rischi di portare il Paese a un vero e proprio shock infrastrutturale. Infine, la crisi, secondo il position paper, si supera partendo dalla rigenerazione del patrimonio edilizio, costituito per la maggior parte da edifici residenziali (13 milioni dei quali costruiti prima del 1918).